“Con la nascita del Partito Democratico il nostro viaggio è giunto al suo approdo. Una storia intera si è compiuta, ha trovato il suo esito aperto al futuro, e oggi possiamo sentirci non più ‘ex’ di qualcosa, ma fieri di una identità nuova. Ora che abbiamo lo strumento, che abbiamo cominciato ad avere idee e linguaggi, dobbiamo fare un bagno d’umiltà, immergerci nella società, recuperare il gusto della condivisione della vita reale delle persone, dei problemi, delle loro ansie, delle loro speranze. ‘Farci popolo’, come una grande forza riformista deve saper fare. Se sarà così sarà il Partito Democratico. Altrimenti non sarà. Ma sarà così”.
Walter Veltroni
Queste parole sono entrate nelle case di tutti i tesserati del Partito Democratico, perché accompagnavano la tessera, quel simbolo di adesione ad un progetto nuovo, quel simbolo di voglia di cambiamento, quel simbolo di speranza. Queste parole in qualcuno sono entrate in punta di piedi, silenziose, quasi nascoste, se non gettate, in qualcuno saranno entrate distrattamente, fugacemente hanno scosso qualcuno, ma troppo superficialmente per smuoverlo, qualcuno le ha lette attentamente, ritrovandosi perfettamente e convincendolo ancor di più del progetto del Partito Democratico. Ma queste parole, lette oggi, circa due anni dopo la nascita del Partito Democratico, e voltandosi indietro a ciò che è stato, hanno un sapore differente, lette oggi, quando in tutta Italia si svolgono i congressi cittadini, provinciali, e quando ci avviciniamo sempre più al Congresso Nazionale e alle Primarie del 25 Ottobre, hanno un sapore più forte. Quel “oggi possiamo sentirci non più ‘ex’ di qualcosa, ma fieri di una identità nuova” risuonano più attuali che mai. Le correnti che si sono create all’interno del Partito Democratico durante questi mesi, i filoni con a capo i vari candidati alla segreteria, molto spesso hanno tirato fuori quell’essere ex di un qualcosa che non c’è più, rivendicare quel potere e quei voti che erano, sottovalutando spesso la grande occasione che ci è stata data, essere qualcosa di NUOVO, essere PARTITO DEMOCRATICO. E allora dobbiamo davvero fare quel “bagno d’umiltà” ritornare nelle piazze, tra i quartieri, tra la gente, e dal 25 ottobre, uscire da questi grandi stanzoni congressuali, ed entrare nelle case della gente, tra e per la gente. Dopo il 25 ottobre dobbiamo ritornare, se lo siamo mai stati, a “Farci Popolo”, uniti sotto il segretario che sarà eletto, chiunque esso sarà, e insieme ridare voce a questa grande forza riformista, che fino ad oggi non è riuscita a spiccare il volo. Alle porte del Congresso Nazionale e delle Primarie del 25 ottobre, noi Democratici ci giochiamo una grande partita, quella che ci farà dire “Se sarà così sarà il Partito Democratico. Altrimenti non sarà”, e tutto dipenderà da noi, soltanto da noi, da cosa vorremo essere il 26 ottobre, cosa vorremo fare quel lunedì, e con chi vorremo stare. “Ma sarà così”.
Sono solo un Giovane Democratico, che crede nel Partito Democratico, e nelle grandi potenzialità di questo sogno, che diventa sempre più realtà. Sono estraneo a discorsi politichesi e strategie, ma so che non sarò deluso, che non potrò essere deluso.
Cosimo Lobello
IL 25 OTTOBRE SCEGLI TU IL SEGRETARIO…FAI VEDERE CHE CI TIENI IO CI TENGO
“Con la nascita del Partito Democratico il nostro viaggio è giunto al suo approdo. Una storia intera si è compiuta, ha trovato il suo esito aperto al futuro, e oggi possiamo sentirci non più ‘ex’ di qualcosa, ma fieri di una identità nuova. Ora che abbiamo lo strumento, che abbiamo cominciato ad avere idee e linguaggi, dobbiamo fare un bagno d’umiltà, immergerci nella società, recuperare il gusto della condivisione della vita reale delle persone, dei problemi, delle loro ansie, delle loro speranze. ‘Farci popolo’, come una grande forza riformista deve saper fare. Se sarà così sarà il Partito Democratico. Altrimenti non sarà. Ma sarà così”.
RispondiEliminaWalter Veltroni
Queste parole sono entrate nelle case di tutti i tesserati del Partito Democratico, perché accompagnavano la tessera, quel simbolo di adesione ad un progetto nuovo, quel simbolo di voglia di cambiamento, quel simbolo di speranza. Queste parole in qualcuno sono entrate in punta di piedi, silenziose, quasi nascoste, se non gettate, in qualcuno saranno entrate distrattamente, fugacemente hanno scosso qualcuno, ma troppo superficialmente per smuoverlo, qualcuno le ha lette attentamente, ritrovandosi perfettamente e convincendolo ancor di più del progetto del Partito Democratico. Ma queste parole, lette oggi, circa due anni dopo la nascita del Partito Democratico, e voltandosi indietro a ciò che è stato, hanno un sapore differente, lette oggi, quando in tutta Italia si svolgono i congressi cittadini, provinciali, e quando ci avviciniamo sempre più al Congresso Nazionale e alle Primarie del 25 Ottobre, hanno un sapore più forte. Quel “oggi possiamo sentirci non più ‘ex’ di qualcosa, ma fieri di una identità nuova” risuonano più attuali che mai. Le correnti che si sono create all’interno del Partito Democratico durante questi mesi, i filoni con a capo i vari candidati alla segreteria, molto spesso hanno tirato fuori quell’essere ex di un qualcosa che non c’è più, rivendicare quel potere e quei voti che erano, sottovalutando spesso la grande occasione che ci è stata data, essere qualcosa di NUOVO, essere PARTITO DEMOCRATICO. E allora dobbiamo davvero fare quel “bagno d’umiltà” ritornare nelle piazze, tra i quartieri, tra la gente, e dal 25 ottobre, uscire da questi grandi stanzoni congressuali, ed entrare nelle case della gente, tra e per la gente. Dopo il 25 ottobre dobbiamo ritornare, se lo siamo mai stati, a “Farci Popolo”, uniti sotto il segretario che sarà eletto, chiunque esso sarà, e insieme ridare voce a questa grande forza riformista, che fino ad oggi non è riuscita a spiccare il volo.
Alle porte del Congresso Nazionale e delle Primarie del 25 ottobre, noi Democratici ci giochiamo una grande partita, quella che ci farà dire “Se sarà così sarà il Partito Democratico. Altrimenti non sarà”, e tutto dipenderà da noi, soltanto da noi, da cosa vorremo essere il 26 ottobre, cosa vorremo fare quel lunedì, e con chi vorremo stare. “Ma sarà così”.
Sono solo un Giovane Democratico, che crede nel Partito Democratico, e nelle grandi potenzialità di questo sogno, che diventa sempre più realtà. Sono estraneo a discorsi politichesi e strategie, ma so che non sarò deluso, che non potrò essere deluso.
Cosimo Lobello
IL 25 OTTOBRE SCEGLI TU IL SEGRETARIO…FAI VEDERE CHE CI TIENI
IO CI TENGO