lunedì 31 gennaio 2011

Unità nazionale in un contesto di degrado etico - culturale.


Oggi più che mai i giovani democratici sono uniti per una nobile causa: celebrare con il nostro partito il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Non bisogna mai dimenticare che non c’è futuro senza memoria storica, non possiamo immaginare cosa saremo domani se ci dimentichiamo chi eravamo ieri, non possiamo immaginare chi diventeremo se ci dimentichiamo chi eravamo quando siamo nati. L’ interrogativo da porsi è questo: che futuro avranno le nuove generazioni se a 150 anni da Porta Pia c’è ancora chi annuncia secessione? Se noi giovani non ci ribelliamo a questo degrado etico – culturale il nostro futuro non può che essere irrilevante, rispetto ai nostri coetanei d‘Europa, ai nostri coetanei del mondo. E’ di pochi giorni fa la dichiarazione di Obama al discorso sullo stato dell’unione : “Serve unità per affrontare le prossime sfide, serve uno sforzo collettivo per creare nuove occasioni di lavoro e per superare le incognite di un mondo che cambia”. Ecco cosa unisce oggi i giovani democratici, le sfide che questo decennio ci sta lasciando in dote, stiamo cercando di guardare oltre un governo che è fatto di persone solidali, solo con i giovani che di notte frequentano Arcore . Non lo è stato con tutti quei giovani che di giorno frequentano la scuola pubblica e di notte dormono nelle loro case, non lo è stato con tutti i giovani studenti universitari, non lo è stato con i giovani ricercatori, non lo è stato con tutti i giovani che hanno finito il loro corso di studi e non hanno avuto più una prospettiva, non lo è stato con le nostre generazioni, che non siamo sicuri di riuscire percepire la pensione. Non lo è stato con tutti i giovani immigrati in difficoltà, che sono sinonimo di ricchezza in un mondo in cui bisogna agire nel proprio piccolo pensando globalmente.  E’ per questi motivi che noi crediamo in un Paese unito e forte, un Paese che cominci a crescere, a progredire, che possa fornirci i mezzi tramite i quali costruire il nostro futuro, un Paese che non faccia più ridere se visto da fuori. In questo desiderio di forte coesione sociale che noi cogliamo l’inadeguatezza, rispetto ai tempi che corrono, degli attuali uomini di governo. Noi siamo quelli che stanno guardando oltre al loro misero amministrare quotidiano , non può che essere cosi, il futuro è nostro e la sfida che ci impone questa grande questione sociale è di andarcelo a riprendere senza un attimo di esitazione, tutti insieme con le grandi battaglie che ci spettano senza mai smettere di istruirsi, riproponendo una morale, che riporti ad un livello dignitoso l’etica pubblica, per vivere in una società dove c’è meritocrazia. Per vivere in una società che possa garantire a tutti, chi merita di più e chi merita di meno, una giusta collocazione sociale.
I giovani italiani si allontanano dall’Europa
Noi conosciamo bene la giusta dimensione nella quale dobbiamo agire. Sappiamo perfettamente di voler vivere in un contesto di unità nazionale, ma siamo al corrente del fatto che la sfida è ancora più ardua. Il nostro compito è quello di collocare la questione giovanile nella dimensione Europa. La sfida non è facile e bisogna partire dalla base: quanto oggi un giovane italiano si sente o è messo in condizione di sentirsi, allo stesso modo, un giovane Europeo? In realtà poco. Tanti percepiscono l’Europa come un’entità lontana, tanti si sentono Europei in quanto Italiani. Il dato che ci allontana sempre di più dalla nostra dimensione ideale è drammatico. Secondo Eurostat: in Italia la popolazione invecchia e i ragazzi sono sempre meno, il livello di scolarizzazione è basso, i giovani usano poco internet e hanno scarse competenze informatiche. Sono ancora troppi coloro che a 24 anni sono all’affannosa ricerca di lavoro. Sono basse le competenze degli studenti 15enni, secondo questa classifica il nostro Paese è collocato al disotto dei valori medi dei 30 paesi Ocse. Rimane alto il numero di chi non si iscrive alle scuole superiori, con particolare incidenza negativa in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno. Elevato è il tasso di abbandono agli studi: quattro punti percentuali in più della media europea, nove punti percentuali in più dall’obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona e riproposto da Europa 2020. Basso il numero dei giovani diplomati, in Italia meno laureati che in Europa. Cresce il numero di laureati in discipline tecniche e scientifiche ma i valori sono ancora inferiori alla media europea. Sono tanti in sostanza i dati che ci allontanano oggi dall’Europa, dal cogliere quella sfida che la globalizzazione ci impone e che rischia di metterci all’angolo nel nuovo mondo. Spetta ancora una volta a noi  lanciare questa nuova prospettiva, cittadini italiani, cittadini europei, ricominciando da noi, chiudendo gli occhi e sognando un’Italia migliore, un Paese che non ci porti più sui tetti per farci notare. Dobbiamo porci noi alla genesi di un nuovo risveglio sociale etico e culturale, riproponendo la scuola come mezzo imprescindibile allo sviluppo di un Paese. Solo cosi possiamo conquistare la patente di cittadini Europei, non solo per collocazione geografica, ma per modo di pensare di agire e di essere i nuovi cittadini attivi di una realtà che sta smettendo di aspettarci.

Francesco Rogoli
Giovani Democratici provincia di Brindisi

domenica 25 aprile 2010

25 APRILE: I GIOVANI DEMOCRATICI DELLA PUGLIA RICORDANO, CELEBRANO, AGISCONO CONCRETAMENTE; CONTRO TUTTI I FASCISMI CONTRO TUTTE LE DITTATURE

I Giovani democratici della Puglia celebrano il 25 Aprile come ogni anno, con raccoglimento in memoria delle tante vittime cadute sul sentiero per la libertà e per la giustizia ma continuando a rendere attuali i valori della Resistenza, della lotta partigiana, dell’insurrezione civile contro la bestia nazi-fascista. L’Italia liberata è stata per anni un modello costituzionale e civile di integrazione sociale, rispetto per le minoranze e per i diritti dei lavoratori, perequazione fiscale, assistenza sanitaria universale; la Resistenza ha contribuito a realizzare la più bella Costituzione del mondo. Oggi però, quei valori che sembravano patrimonio comune della nazione, sono messi in pericolo dalla destra al governo del Paese. Una destra xenofoba, intollerante, razzista, irrispettosa delle diversità culturali ed etniche, dei diritti dei più deboli e soprattutto insensibile ed anzi ostile, al valore dell’Unità nazionale. Per questo, cari Giovani democratiche e democratici di Puglia, è necessario ogni giorno “riprendere le armi”. Quelle della cultura, dell’educazione e dell’istruzione superiore, della dialettica, della cultura dell’accoglienza e della solidarietà, del rispetto e dell’amore verso gli ultimi e i diversi. Perché purtroppo oggi, anche ciò che sembrava acquisito è messo in discussione e dunque in pericolo. L’Italia si è impoverita e per questo sta diventando più egoista. Oggi, questo 25 Aprile per noi non è solo ricordo: è lotta, è valori che non muoiono e non sbiadiscono. È oggi come domani, RESISTENZA.

martedì 13 aprile 2010

Anche noi giovani dobbiamo essere pronti alla rivolta!

La frana di Montaguto ha bloccato una tratta fondamentale per tanti lavoratori, studenti, cittadini, che non possono pagare il prezzo dell'intolleranza del Governo ai problemi del Mezzogiorno.

Quello che sta accadendo in queste ore, o, sarebbe meglio dire, quello che non sta accadendo in queste ore è la dimostrazione più eclatante del profondo grado di disinteresse che il Governo Berlusconi nutre per il nostro Meridione.

Se questa catastrofe avesse colpito il Nord stento a credere che Berlusconi non avrebbe già messo in moto una snella procedura per il ripristino della normalità, invece di perdersi tra burocrazia e silenzio come sta facendo in questo caso.

Cosa ben più sconcertante è poi notare quanto sia ininfluente avere un Ministro pugliese in quel Governo.

Ministro che dovrebbe trovare ora, in questa intollerabile disattenzione del suo governo, un giusto motivo per dimettersi, piuttosto che, come da farsa di qualche giorno fa, nelle scarse strategie elettorali che mette in campo.

Non possiamo sopportare oltre che questi “ladri del nostro futuro” bistrattino in questa maniera il nostro territorio!

Non possiamo continuare a sentirci cittadini di serie B.

Se non vogliono ascoltare le nostre voci, dobbiamo fare in modo che vedano le nostre azioni.

Valentina Paciullo

Segretaria Giovani Democratici

Provincia di Brindisi

mercoledì 10 marzo 2010

sabato 20 febbraio 2010

giovedì 18 febbraio 2010


21 febbraio: Scuola di Politica a Castellaneta Marina

COSTITUZIONE FDS NEL GRANDE SALENTO:sabato 20 febbraio a taranto

E' il "Circolo della Difesa" situato in Via Cugini, nella città di Taranto, nei pressi dell'ingresso principale dell'Arsenale Militare, il luogo che ospiterà la costituzione della Federazione degli Studenti del Grande Salento (federazioni di Taranto, Brindisi e Lecce) sabato 20 febbraio alle ore 17.00.
Ne parleranno il Responsabile nazionale della FdS Marco Grandinetti, i responsabili scuola del grande salento: Fabrizio Camera, Taranto; Giulia Rizzello, Brindisi; Fabrizio Morgagni, Lecce.
Saranno ospiti della iniziativa anche docenti, presidi delle provincie sopra citate. L'evento si svolgerà in concomitanza delle "mille piazze", iniziativa di promozione delle linee politiche-programmatiche del PD "per l'alternativa" nel Paese