domenica 29 novembre 2009


documento dei gd puglia all'assemblea regionale del pd



I giovani democratici della Puglia assistono con preoccupazione e disagio alla discussione in corso sugli organi di stampa in merito alla candidatura del centrosinistra alla Presidenza della Regione Puglia.

Crediamo di interpretare in modo autentico un sentimento di profondo smarrimento che in queste ore sta attraversando il movimento giovanile al suo interno ma anche le sezioni e gli iscritti tutti del partito Pugliese.

Al fine si esprimere con il massimo della chiarezza la nostra posizione abbiamo redatto questo documento “aperto” in cui vogliamo precisare i seguenti punti:

  1. Il Partito democratico della Puglia si è espresso in maniera ufficiale in merito alla candidatura alla Presidenza della Regione Puglia in una riunione dirigente tenutasi domenica scorsa. La decisione assunta da quella assemblea è stata di ricandidare il Presidente uscente Nichi Vendola. Tale decisione è stata assunta dal Partito pugliese in piena autonomia e nel rispetto dei più elementari crismi di regolarità e trasparenza. Qualsiasi altra decisione, specie se in contrasto con quella precedentemente assunta, dovrà passare per gli organismi deputati, in particolare per l’assemblea regionale del Partito che dovrà esprimersi tramite voto palese.

  1. Riteniamo che qualsiasi decisione in contrasto con quella naturale di ricandidare il Presidente uscente debba passare, oltre che dagli organismi richiamati al punto sopra, da un necessario processo popolare supplementare che contribuisca a validarne la legittimità. In particolare da una elezione c.d. primaria da tenersi entro la prima quindicina di Gennaio 2010.

  1. Il congresso del Partito democratico della Puglia appena conclusosi ha visto tutti e tre i candidati alla carica di Segretario regionale esprimersi per iscritto, pubblicamente e a mezzo stampa, in favore della ricandidatura di Nichi Vendola. Si deve dunque ritenere che tale valutazione sia stata condivisa e validata dagli iscritti e dagli elettori delle primarie che sulla base della discussione congressuale e delle rispettive piattaforme sono stati chiamati a pronunciarsi. Una sconfessione di tale processo, che non passasse per una disponibilità dello stesso Vendola, sarebbe una contraddizione politica difficilmente districabile se non appunto con un processo “aperto” che ridia parola ai cittadini.

  1. Riteniamo un impegno irrinunciabile per il Pd la stabilità e la qualità delle sue amministrazioni. A tal fine riteniamo sacro il consenso degli elettori e dunque irrecidibile il vincolo di fiducia che deve legare gli amministratori del Pd e le proprie comunità. Riteniamo pertanto moralmente e politicamente impraticabile, oltre che elettoralmente dannosa, qualsiasi soluzione che aggredisca questo principio e le sue fondamenta etiche e culturali.

  1. Chiediamo al Partito democratico della Puglia di produrre uno sforzo autentico di analisi del lavoro svolto dal Governo regionale in questi anni e di programmazione per il prossimo quinquennio. L’ afasia sulle grandi questioni programmatiche oltre che del progetto di Puglia futura sono alla base di una discussione che in queste ore pare percorrere i sentieri noti della pura tattica slegata dalla cultura, dalla logica, dalla realtà.

  1. Riteniamo irricevibile qualsiasi imposizione di candidatura da partners di coalizione reali o ipotetici, attuali o futuri, che non passi per la condivisione reale di un programma di Governo della Puglia. Nessuna forza politica possiede l’autorità politica o morale per imporre alcunchè, semmai è giusto che tale concorso di sforzi produca la scelta più produttiva in termini di qualità del Governo futuro e di successo elettorale.

  1. Riteniamo prezioso e necessario il processo nazionale di costruzione di una alleanza più vasta ed articolata contro il Governo della destra. In questo senso consideriamo prezioso ogni sforzo teso a realizzare questo disegno in ogni realtà chiamata al voto. Tuttavia nessuno può immaginare che tale processo avvenga in termini mortificatori per il Partito democratico della Puglia per i suoi iscritti e militanti come per i suoi elettori, la cui dignità abbiamo in primo luogo il dovere di salvaguardare.

  1. Chiediamo all’Assemblea regionale di assumere questo nostro documento come contributo alla discussione e chiediamo che tale piattaforma venga condivisa e sottoscritta dal gruppo dirigente del Partito. Non possiamo permetterci di sbagliare ancora. Già troppo alto è stato il prezzo pagato ai personalismi e alle ambizioni dei singoli. È oggi il momento di rendere concreti gli impegni congressuali e di tradurli in fatti e azioni politiche.

Il movimento Giovanile del Partito democratico si riserva pertanto di valutare le scelte del Partito alla luce di queste considerazioni e dunque di agire, come sempre sino ad oggi, in totale autonomia e coscienza, in nome dei valori a cui il Pd si ispira e per i quali chiediamo quotidianamente ad una generazione di abbandonare l’indifferenza per cimentarsi con la fatica del perseguimento del bene comune.

mercoledì 25 novembre 2009

Il ringraziamento di Petrosillo

Care giovani democratiche, democratici

È con un piacere immenso che vi scrivo queste poche righe. Fuori dalla necessaria formalità che dovrebbe intercorrere nelle nostre comunicazioni ufficiali.Voglio davvero ringraziarvi. Perché la nostra festa di sabato è stata la più bella giornata di questi otto mesi di navigazione comune. La sala era traboccante di “noi”, del nostro entusiasmo, se me lo consentite di un trasporto che si avvertiva, forte e intenso. Un’atmosfera magica, bellissima.Questi siamo noi giovani democratiche e democratici della Puglia. Cuore e nervi di una generazione che non si rassegna e che costruisce, a partire dalla consapevolezza di se, una visione del mondo fatta di giustizia sociale e progresso.Io vi sono grato. Per l’impegno, la dedizione e il trasporto che ci mettete. Io vi sono grato, perché non potevo immaginare un’esperienza più bella. Sino ad ora, la più bella della mia vita.Sia tutto questo motore, volano, ingranaggio immateriale della nostra crescita, del nostro protagonismo, del nostro coraggio.

Grazie a tutti “noi”, e avanti, sempre.

Angelo Petrosillo


Un anno di Giovani Demcratici - Il video

lunedì 23 novembre 2009

il partito democratico pugliese conferma Nichi Vendola


BARI – Il Partito democratico pugliese conferma la propria scelta per la candidatura di Nichi Vendola per il centrosinistra alle elezioni regionali del prossimo marzo. La decisione è stata presa ieri nel corso di una riunione della segreteria del partito allargata ai consiglieri regionali e ai parlamentari, svoltasi nel pomeriggio a Bari e conclusasi in serata.

Quella di Vendola – è stato detto a conclusione della riunione – è una scelta che giunge naturale, lungo il percorso tracciato dal partito nella recente fase congressuale. Vendola viene così proposto dal Pd e offerto al tavolo dell’alleanza del centrosinistra e dell’Alleanza meridionalista. Stasera stessa sarà convocato il tavolo politico del centrosinistra allargato all’Udc e si valuteranno i programmi condivisi e anche le proposte di candidatura.

Il presidente regionale del partito e sindaco di Bari, Michele Emiliano, in proposito ha detto che l'Udc deve chiarire il motivo del proprio veto su Vendola, perchè se questo ci deve essere – ha affermato – deve essere politico e sui programmi. Ma l’impegno congiunto di Emiliano e del segretario regionale, Sergio Blasi, è di fare in modo che la candidatura di Vendola possa essere accolta dall’Udc e anche dall’Idv. Anche il partito di Di Pietro, infatti, nei giorni scorsi aveva dichiarato la propria contrarietà a correre per le regionali in una lista che vedesse Vendola candidato presidente.

La scelta di confermare Vendola – è stato precisato – è stata fatta considerando che il presidente uscente è la figura più rilevante del centrosinistra pugliese e che su di essa è stata incentrata la campagna elettorale congressuale del Pd in Puglia, che vedeva concordi tutti i candidati delle diverse mozioni. Bocciare Vendola – è stato il ragionamento – avrebbe comportato bocciare il lavoro del centrosinistra.

Da subito, quindi, il Pd avvierà il confronto politico e programmatico con le altre forze, l’Udc e l’Idv. Del partito di Di Pietro – è stato rilevato – si condividono punti del manifesto programmatico che comprende tra l’altro un no al nucleare e un no alla privatizzazione dell’acqua. «Il lavoro e la fatica della politica – ha detto Blasi – dovrà portare a confrontarci con tutte le forze che hanno a cuore gli interessi del Mezzogiorno».

lunedì 9 novembre 2009

Il Muro venti anni dopo, a Berlino la festa della libertà
Vent'anni dopo, ecco il giorno più lungo di Berlino: alla spicciolata, arrivano i Grandi del mondo, e Angela Merkel, la "fanciulla venuta dall'Est" divenuta la donna più potente della Terra, celebrerà con loro il ventennale della caduta del "Muro della Vergogna". E' la più grande festa che la Germania unita abbia mai celebrato, e sarà rilassata, gioiosa e "cool" come il nuovo patriottismo democratico tedesco, senza sfoggio di potenza: niente parate militari, non sfilerà nessun Panzer della Bundeswehr, non sfreccerà nel cielo sopra Berlino nessun jet della Luftwaffe. Solo festa popolare in piazza e gesti simbolici, per una Germania che vuol vincere pace e non guerre. Oltre centomila persone sono attese, probabilmente saranno molte di più. "Saranno ore di commozione, per molti tedeschi e molti europei, non dimenticheremo mai l'aiuto dei paesi amici", ha detto Angela Merkel. Ieri ha ricevuto la Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton e l'ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, i primi arrivati. Tra poche ore accoglierà Sarkozy e Berlusconi, Lech Walesa, leader della rivoluzione che avviò la svolta dell'est, poi presidente e Nobel per la pace, il premier polacco Donald Tusk e il presidente russo Dmitri Medvedev, il presidente della Commissione europea Barroso e i leader di tutta la Ue. Unico assente, Barack Obama. Berlino in festa, anche se blindata: migliaia di poliziotti, agenti speciali, teste di cuoio reduci da Kabul o dai Balcani, veglieranno sugli ospiti. Già ieri, migliaia di berlinesi hanno passeggiato nella parte est del centro, che domani sarà luogo dei festeggiamenti. Il primo momento significativo il mondo lo vivrà in diretta tv nel pomeriggio quando, tenendo Walesa e Gorbaciov a braccetto, "Angie" passerà simbolicamente l'ex frontiera a Bornholmer strasse, dove vent'anni fa fu aperto il primo varco. Poi la cancelliera parlerà al mondo insieme agli ospiti alla Porta di Brandeburgo. Poco dopo, Walesa e l'allora premier comunista-riformatore ungherese Miklos Németh (l'apertura della frontiera magiara, nel settembre 1989, aprì la porta del mondo libero a migliaia di giovani della Ddr) darà la martellata iniziale per far crollare 2km di Muro ricostruito in polistirolo. Daniel Barenboim dirigerà il concerto in centro, poi un grande spettacolo di fuochi d'artificio concluderà il giorno più lungo di Berlino unita.

giovedì 5 novembre 2009

Pd Puglia, il segretario Blasi acclamato dai 126 delegati


BARI - Sergio Blasi (mozione Bersani) è da stasera il nuovo segretario regionale pugliese del Pd. Lo hanno acclamato i 126 delegati dell’assemblea regionale su proposta del segretario uscente, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha rinunciato al ballottaggio. Blasi, infatti, aveva ottenuto 63 delegati, uno in meno di quanto occorresse per superare il quorum. Emiliano, candidato indipendente, aveva avuto 38 delegati; Guglielmo Minervini (mozione Francschini) 25.La proposta di Emiliano è stata accolta con un applauso e suggellata con un abbraccio tra il nuovo e il vecchio segretario; quest’ultimo assume la carica di presidente regionale del partito mentre Minervini quella di coordinatore della segreteria. Nel suo intervento Blasi ha sottolineato che il nuovo Pd pugliese “metterà al centro della propria azione politica la libertà, l’uguaglianza, il lavoro e la giustizia. Tutte cose che stanno perdendo valore in un Paese travolto dal berlusconismo”. Anche per questo – ha spiegato – “per fermare l'attuale deriva delle politiche nazionali, troppo sbilanciate al Nord, il Pd deve costruire alleanze e aprire a tutte le forze che vogliono tutelare gli interessi del Sud, compreso il movimento Io Sud’'. Stesso discorso per le regionali, “per le quali – ha ribadito Blasi – saremo pronti ad alleanze più vaste possibili, ma che portino avanti la questione meridionale”. Sulla sanità – ha aggiunto – “il Pd deve essere autore di un processo che recida il rapporto tra politica e gestione sanitaria. E deve dividere la politica dal malaffare”. Emiliano ha sottolineato il bisogno di “stringersi intorno al nuovo segretario Blasi, e di farlo correre libero e leggero affinchè possa mettere in pratica il progetto che ha portato avanti con il suo programma”. E sulla gestione della sanità ha detto che “governiamo la regione da anni e abbiamo realizzato molto di più di quanto i nostri avversari in passato abbiano mai immaginato di fare”. Minervini ha infine auspicato che “l'impegno alla gestione unitaria del partito, espresso da quest’assemblea, non venga mai sporcato da nessuno”.

"la gazzetta del mezzogiorno"
La maggioranza litiga e perde consensi, cresce il Partito Democratico...

Governo e maggioranza: dal giugno di quest'anno il premier ha avuto 5 mesi di trend positivo, a novembre questo andamento si inverte per tre motivi fondamentali.
1) Le liti all'interno del Governo che si concentrano intorno al super ministro dell'economia, indeboliscono sia Tremonti che perde tre punti, sia il Premier che ne perde due. D'altronde l'opinione pubblica ha sempre dimostrato di voler punire le coalizioni litigiose, vedi la fine che ha fatto l'ultimo governo Prodi.
2) La storia dal 96 in poi ha dimostrato che quando Berlusconi concentra la sua iniziativa politica sui temi della giustizia perde sempre consensi, soprattutto quando questa è focalizzata su vicende che lo riguardano personalmente. Su questa questione gli italiani hanno espresso già la loro opinione con il voto e l'unico approccio produttivo sarebbe quello di affrontare una riforma globale della giustizia.
3) Gli effetti della crisi economica e finanziaria si stanno attenuando nei quadri macro economici, ma si stanno accentuando le conseguenze per le famiglie e i posti di lavoro. Se da una parte gli italiani hanno giudicato positivamente la gestione della fase di crisi, non emerge dalle iniziative dell'esecutivo, una visione, una strategia forte e rassicurante su come uscire e rilanciare l'economia nel nostro Paese. La cosiddetta fase due è circoscritta ad una lite tra ministri che non rassicura e determina una perdita di consenso.
Sullo sfondo emerge forte un problema d'identità, le differenti voci con cui il PdL parla non sono percepite come ricchezza e valore.
Cresce il PD: il Partito Democratico raggiunge il 28%, il miglior dato degli ultimi mesi, dovuto alla sovraesposizione per le Primarie. Se a questo aggiungiamo, anche se forzatamente, la lista Pannella, il risultato del mese di novembre è quello più vicino al 33%, il risultato ottenuto alle politiche 2008. E' merito dell'avvento di Bersani o si tratta del saldo dell'attività svolta da Franceschini? Lo capiremo nelle prossime rilevazioni, se il dato terrà su questi valori, il merito sarà da attribuire a Bersani, altrimenti trarremo le debite considerazioni.
L'UDC e Rutelli: l'UDC di Casini è da molto tempo in trend positivo, l'avvento di Rutelli ha accentuato questo andamento, apportando qualche decimale in più, e il 7% registrato in questa rilevazione rappresenta il miglior dato nell'ultimo anno.
Di Pietro: Il dato dell'Italia dei Valori è instabile, comunque al di sotto delle sue migliori performance, il leader dell'IDV rischia di rimanere assordato dalle sue stesse urla. L'elettorato a cui si rivolge è per sua natura mobile ed esigente e sembra che il profilo di Di Pietro con il trascorrere del tempo sia sempre meno idoneo a soddisfare queste esigenze.
I ministri: tutti i ministri perdono consensi o rimangono stabili e solo Scajola recupera due punti con Bondi e Calderoli che mettono un punto in più sul tabellino di marcia. Renato Brunetta flette di un punto, ma aumenta la distanza da Roberto Maroni in quanto il Ministro degli interni questo mese ne perde tre. Non si possono invece lamentare Alfano, Frattini e Zaia che in questo quadro rimangono stabili, quelli che soffrono di più sono Tremonti, Prestigiacomo e Rotondi che perdono 3 punti. Due punti in meno anche a Mara Carfagna che resta comunque il ministro donna con il maggior tasso di fiducia, e a Sacconi, Ronchi e Fitto.
I capogruppo: qualche difficoltà questo mese per Maurizio Gasparri che flette di due punti, lasciando per la prima volta la vetta della classifica a Italo Bocchino che si mantiene stabile. Anna Finocchiaro, alla vigilia della staffetta con Franceschini, guadagna due punti. Cicchitto stabile.
Le cariche istituzionali: la fiducia del Presidente della Repubblica è al 64% che si mantiene sui suoi valori massimi. Bene anche il Presidente del Senato al 51%, mentre quello della Camera flette di un punto e si attesta al 57%.
Osservatorio Politico di Novembre di Crespi Ricerche